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Domande Frequenti

Questa sezione è utile per trovare le risposte alle domande più frequenti in ambito fiscale e agli interrogativi che ci vengono rivolti più spesso.

Utilizziamo un linguaggio semplice e accessibile, alla portata di tutti, per chiarire ogni dubbio in vari ambiti, dagli adempimenti annuali al welfare aziendale.

A favore dei lavoratori

Permessi per figli: quali sono?

Fino al compimento del terzo anno del bambino entrambi i genitori possono alternativamente astenersi dal lavoro per la malattia del minore senza limiti temporali. Invece dai 3 agli 8 anni ciascun genitore ha diritto a 5 giorni lavorativi ogni anno nel caso di malattia del bambino.

Permesso per lutto familiare: in cosa consiste?

In base alla ccnl, ogni lavoratore ha diritto, per legge, a tre giorni lavorativi all’anno di permesso retribuito per lutto familiare, ossia per la morte del coniuge, di un parente entro il secondo grado o del convivente.

Il datore deve essere informato del lutto e dei giorni nei quali il permesso sarà utilizzato che possono anche non essere consecutivi.

La richiesta deve essere accompagnata da certificato di morte. Il termine per poter usufruire del permesso è solitamente di sette giorni dal decesso.

Quante settimane di ferie spettano al lavoratore in un anno?

Ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a 4 settimane. Salvo quanto previsto dai CCNL, in accordo con il datore di lavoro, il lavoratore deve godere di almeno 2 settimane consecutive nel corso dell’anno e per le restanti due settimane, nei 18 mesi successivi al termine dell’anno di maturazione.

Quanto è la durata massima dell’orario di lavoro?

L’orario di lavoro è fissato in 40 ore settimanali. Il lavoratore ha diritto ad almeno 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore, potrà quindi lavorare al massimo per 13 ore giornaliere.

La durata massima dell’orario di lavoro settimanale non può superare la durata media di 48 ore settimanali, comprensive delle ore di lavoro straordinario.

“Vorrei usufruire del congedo matrimoniale, in cosa consiste?”

È un periodo retribuito riconosciuto al lavoratore e consiste in 15 giorni di assenza dal lavoro; questi giorni non vanno a toccare le ferie annuali, possono essere uniti alle ferie, ma è discrezione del datore di accettare la richiesta.

Questo congedo va richiesto con un congruo preavviso e decorre dalla data del matrimonio. Se per motivi connessi all’organizzazione aziendale non si possa fruire allora si potrà sfruttare entro 30 giorni dall’evento.

Contratti

Come funziona il lavoro intermittente?

Si tratta di un contratto di lavoro subordinato con il quale il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro per svolgere prestazioni di carattere discontinuo o intermittente a seconda delle esigenze, anche con la possibilità di svolgere le prestazioni in periodi predeterminati nell’arco della settimana, del mese o dell’anno.

Può essere stipulato con soggetti con meno di 24 anni e con più di 55 anni di età. È ammesso per ciascun lavoratore con lo stesso datore per un periodo non superiore a 400 giornate di effettivo lavoro nell’arco di 3 anni solari; se viene superato questo limite, il rapporto di lavoro si trasforma a tempo pieno e indeterminato (limite non applicato nei ccnl turismo dei pubblici esercizi e dello spettacolo).

Il datore di lavoro avrà l’obbligo, ogni volta che chiama, di dare una comunicazione amministrativa preventiva.

Cosa si intende per lavoro stagionale?

Si parla di lavoro stagionale quando un’attività lavorativa si svolge in un determinato periodo dell’anno e manca il carattere della continuità. I principali settori di occupazione del lavoro stagionale sono quello TURISTICO, AGRICOLO e ALIMENTARE.

È possibile assumere un minorenne?

Sì, ma in presenza di determinate condizioni:

  • Compimento dei 16 anni;
  • L’assolvimento dell’obbligo scolastico;
  • Il minore ha diritto, a parità di lavoro, alla stessa retribuzione del lavoratore adulto;
  • il lavoro notturno è vietato;
  • la durata massima dell’orario di lavoro è di 40 ore settimanali (8 ore al giorno);
  • devono essere garantiti riposi settimanali (2 giorni) e giornalieri (un’ora dopo 4,5 ore di lavoro);
  • visita medica preventiva per il minorenne;
  • consenso dei genitori.
  • ccnl

Enti

Cos’è il DURC?

È il documento unico di regolarità contributiva, cioè l’attestazione della regolarità dei pagamenti agli enti INPS, INAIL e Cassa edile.

Tale documento è finalizzato alla repressione del lavoro nero e delle irregolarità assicurative e contributive.

Cos’è la DNL?

La Denuncia Nuovo Lavoro temporaneo, è una comunicazione per i lavori a carattere temporaneo, fatta all’ Inail, esclusivamente tramite l’apposito servizio telematico. La DNL deve essere presentata dal datore di lavoro che esegue i lavori.

Eventi

Come funziona il certificato di malattia?

Il lavoratore ha l’obbligo di comunicare il suo stato di malattia al datore di lavoro nel giorno stesso in cui l’episodio si verifica.

Deve recarsi dal proprio medico curante per essere visitato, quest’ultimo infatti solo dopo la visita potrà compilare il certificato telematico di malattia in un’apposita sezione sul sito dell’INPS, che a sua volta provvederà ad inviare tale certificato al datore di lavoro.

Se la durata della malattia e della conseguente assenza dal lavoro supera i giorni di prognosi stabiliti durante la prima visita, il lavoratore deve sottoporsi ad una ulteriore visita di controllo e il Medico rivaluterà la situazione e compilerà, se necessario, un certificato telematico di continuità di malattia.

Cosa devo fare in caso di infortunio?

Il datore di lavoro ha l’obbligo di assicurare i propri lavoratori contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

L’infortunio sul lavoro è definito come l’evento che avviene per causa violenta in occasione di lavoro dal quale deriva una lesione che rende necessaria l’astensione dal lavoro per più di 3 giorni.

Di conseguenza il datore di lavoro ha l’obbligo di inoltrare all’INAIL la denuncia/comunicazione di infortunio entro 48 ore del verificarsi dell’evento.

Sono retribuito anche in malattia?

Sì, il trattamento economico può essere totalmente a carico del datore di lavoro oppure a carico dell’Inps con integrazione anche da parte del datore di lavoro.

Rapporto di lavoro

Come faccio a dimettermi?

Posso farlo online sul portale www.cliclavoro.gov.it, accedere ad un’area riservata con pin dell’Inps oppure Spid, compilare poi il form di dimissioni online e inviarlo, ed arriverà anche sulla pec del datore di lavoro precedentemente inserita durante la compilazione.

Oppure posso recarmi da intermediari abilitati per l’inoltro della comunicazione di dimissioni come patronati, sindacati e consulenti del lavoro. Un dato fondamentale da compilare correttamente è la data decorrenza, in questo campo va riportato il primo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro.

Posso revocare le mie dimissioni? Sì, entro 7 giorni dalla data di trasmissione del modulo delle dimissioni online, sono da revocare sempre in via telematica.

Cos’è periodo di Prova?

È un periodo stabilito dal C.C.N.L., nella quale sia il dipendente che il D.L. possono recedere dal contratto, senza preavviso.

“Ho sentito parlare di Lettera di Impegno, di cosa si tratta?”

È una lettera redatta dall’azienda per garantire ad un lavoratore di procedere con l’assunzione. Riepiloga in maniera essenziale le future condizioni contrattuali: inquadramento, periodo di prova, CCNL applicato, luogo e orario di lavoro, retribuzione lorda.

È importante specificare la data in cui la proposta non sarà più valida e non sostituisce il contratto di lavoro, che rimane necessario; inoltre se il lavoratore accetta, l’azienda è vincolata all’assunzione.

Quando inizia il periodo di PP?

È sempre inserito nella lettera di assunzione, non può essere un periodo “propedeutico” pre-assuntivo.

Voci nel cedolino

Posso richiedere l’anticipazione del TFR?

Si, la norma prevede di richiederlo per una sola volta e a determinate condizioni, ossia almeno 8 anni di anzianità di servizio presso lo stesso datore di lavoro o giustificata dalla necessità di eventuali spese sanitarie oppure acquisto documentato della prima casa per sé o per i figli.

“Posso rifiutare di fare lo straordinario?”

Sì, ma solo se sei uno studente, se hai comprovati e giustificati motivi di rilevante gravità oppure se il datore è in mala fede e non c’è necessità di effettuare lo straordinario.

Se il lavoratore rifiuta di fare lo straordinario nelle ipotesi in cui vi sarebbe tenuto e senza un motivo valido, potrebbe essere soggetto a sanzioni disciplinari che, a seconda dei casi, potrebbero portare anche al licenziamento per giusta causa.

Resta comunque necessario rispettare i limiti orari.

Altro

Cos’è la visura camerale?

È il documento che fornisce informazioni su qualunque impresa italiana, individuale o collettiva, iscritta al registro delle imprese tenuto dalle Camera di Commercio, dell’Industria, Artigianato ed Agricoltura.

La visura camerale può essere di due tipologie differenti:

  • ordinaria cioè contenente le principali informazioni su un’azienda, ad esempio i dati anagrafici, partita IVA, la data di costituzione, natura giuridica, codice REA, pec, stato dell’attività, capitale sociale, numero di dipendenti, partecipazioni in altre società, amministratori, soci e loro cariche;
  • storica cioè contenente, oltre alle informazioni della visura ordinaria, tutte le iscrizioni e i depositi degli atti nel Registro Imprese avvenuti dal momento della costituzione societaria.

Quali sono gli elementi essenziali del contratto di lavoro subordinato?

  • Capacità e volontà delle parti;
  • La forma scritta per il contratto sia a titolo di prova sia per consentire al datore di lavoro di assolvere ai vari obblighi di legge posti a suo carico;
  • La causa consiste nello scambio tra la prestazione del lavoratore e la retribuzione;
  • L’oggetto dell’obbligazione consiste nella collaborazione in modalità subordinata, attraverso la quale il lavoratore conforma l’esecuzione della prestazione alle concrete e variabili esigenze dell’organizzazione produttiva che fa capo al datore di lavoro.
    L’oggetto deve essere, a pena di nullità del contratto, possibile, lecito e determinato o determinabile

Per quanti anni l’azienda deve conservare i documenti?

Il codice civile prevede per tutti i registri e i documenti contabili, incluso i libri societari e i documenti del lavoro, un periodo di conservazione di almeno 10 anni.

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